Recensione: The Studying Hours - How to date a douchebag Serie, Vol 1

Buongiorno cari lettori!
Oggi voglio parlarvi della mia ultima lettura, The Studiyng Hours, il primo volume autoconclusivo della Serie "How to Date a Douchbag" di Sarah Ney. 
Ho iniziato a leggerlo piena di aspettative, quindi non vi anticipo altro e vi invito a proseguire con la lettura per capire cosa ne penso.


The studying hours (How to date a douchebag Vol. 1) di [Ney, Sara]


TITOLO: The Studying Hours

AUTORE: Sarah Ney

CASA EDITRICE: Hope Edizioni

SERIE: How to Date a Douchebag

DATA DI USCITA: 15 Giugno 2018

GENERE: Romanzo rosa

CATEGORIA: Sport romance

NARRAZIONE: Prima persona, POV alternati

TRAMA: ROZZO. ARROGANTE. STRONZO.
Non c’è dubbio al riguardo, Sebastian Oz Osborne è il miglior atleta dell’università ma anche il più grande stronzo. Un cliché ambulante, sempre pronto a dire sconcezze, un corpo fantastico, uno a cui non frega un cazzo di ciò che pensa la gente.

INTELLIGENTE. ELEGANTE. CONSERVATRICE.
Non si cada in errore, Jameson Clarke può anche essere la studentessa più diligente della scuola, ma di certo non è una puritana. Trascorrendo la maggior parte del suo tempo tra le sacre mura della biblioteca, James diffida di guardoni, atleti e stronzi e Oz Osbourne ha tutte queste qualità. Lei è brillante, sarcastica e il contrario di ciò che lui immagina.

Ogni stronzo ha le sue debolezze.
Lui vuole esserle amico.
Lui Vuole passare del tempo con lei.
Lui Vuole farla impazzire.
Lui Vuole lei.
Fine della conversazione in chat
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Non vedevo l'ora di leggere il primo romanzo di questa serie, soprattutto da quando ho scoperto che Sarah Ney sarà al RARE di Roma del 2019. Ci ho messo un po' ad iniziarlo rispetto alla data di uscita ma solo perché leggo seguendo un ordine e dovevo prima finire gli altri in coda (che si allunga vertiginosamente...sob!). Ho capito sin dalle primissime pagine però che le alte aspettative che avevo per questo libro non sarebbero state esaudite. 
Sebastian Oz Osborne è il classico belloccio e poco consistente che è abituato a schioccare le dita e ad avere tutte le donne ai suoi piedi. E' un wrestler, quindi gode di un fisico mozzafiato, peccato che, almeno all'inizio, dimostra di avere un comportamento che lo fa somigliare ad un orango. Sicuramente è intelligente perché può mantenersi all'università solo grazie ad una borsa di studio ma il suo atteggiamento mi ha dato sui nervi fino alla fine del romanzo, anche quando grazie a Jameson sembra iniziare a capire che deve comportarsi meglio. I primi capitoli in cui lui è la voce narrante, pensa solo ed esclusivamente al sesso e pare che non riesca proprio a tenerselo nei pantaloni. 


Profondo come una pozzanghera, penserete voi. Beh, sì per buona parte del libro Oz, come si fa chiamare, mi sta sui nervi. Soltanto a sprazzi è riuscito a conquistarsi le mie simpatie e devo ammettere che ho faticato parecchio ad andare avanti con la lettura quando lui non faceva altro che fare allusioni sessuali. Lui e Jameson si incontrano per caso in biblioteca e il primo approccio è un classico dei cliché: per una scommessa fatta con i suoi amici scimmioni, Oz si avvicina a Jameson chiedendole un bacio. La ragazza fa una manfrina che non ho ben compreso però alla fine cede. Inizia così il rapporto strano tra i due che sono indubbiamente attratti l'uno dall'altra ma mentre Oz è molto chiaro nelle sue intenzioni, Jameson continua a giocare a tirare il sasso e nascondere la mano. Provoca ma non si lascia andare, è attratta da Oz ma non vuole ammetterlo. 



I due iniziano così un'amicizia fatta di ore di studio in biblioteca, battutacce da parte di Oz e risposte ironiche da parte di Jameson. Quando lui però si mette in testa di farla cedere e parte con lei per la montagna, dove è in programma una settimana di snowboard, le cose iniziano a cambiare e Jameson e Oz costruiranno qualcosa di diverso rispetto a tutto quello che c'era stato finora.
Ora, onestamente non sono rimasta soddisfatta dal libro, perché sebbene è vero che il solito cliché viene ribaltato più volte, non amo particolarmente le descrizioni esplicite e prolungate delle esperienze sessuali dei protagonisti. Sarà sicuramente un mio limite, forse è perché non amo gli erotici in modo particolare ma ho trovato il libro a tratti noioso, forse persino un tantino sboccato - e no, non sono una bacchettona, solo una che pensa che la scrittura debba essere altro e regalare altre emozioni. Ho fatto fatica ad andare avanti nella lettura e anche per quanto riguarda Jameson, anche se la sua personalità viene fuori durante tutto il romanzo, certe volte ho avuto voglia di prenderla a schiaffi. Va bene non voler cedere al tombeur de femmes di turno ma certe volte ho pensato che un giretto nella camera da letto di qualcuno le avrebbe fatto bene. 
Gli eventi sono raccontati in modo un po' sconclusionato, secondo me, manca in generale un'amalgama che tenga insieme i vari pezzi. Le scene in biblioteca dovevano essere il fulcro del romanzo e per questo, credo dovessero essere strutturate meglio.


Insomma, in generale, non sono affatto soddisfatta di questa lettura e ho dei seri dubbi sull'iniziare il secondo volume della serie, "The Failing Hours". So che forse dovrei dare una seconda opportunità a questa autrice che ha spopolato e mi rendo conto di essere probabilmente anche l'unica voce fuori dal coro a cui non è piaciuto il romanzo ma diciamo che in generale, ho molte pretese sui romanzi rosa, proprio perché è un genere che ultimamente sta avendo tanti seguiti e tantissime pubblicazioni.

Vi terrò aggiornati sulla mia decisione e ovviamente, qualora decidessi di dedicarmi anche alla lettura di questo secondo volume, vi lascerò qui la mia recensione.

VOTO: 

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